Il reato di prostituzione, favoreggiamento e sfruttamento nel diritto comparato
Le normative legali contemporanee nel campo della prostituzione femminile sembrano più rigide e inflessibili di quelle del Medioevo. Fino al secolo XV, le autorità consideravano la prostituzione un “male necessario”, utile alla società, che deve essere tollerato per non generare altri comportamenti ben più gravi. Ma oggi, in Italia e nel resto del mondo, la prostituzione è un reato?
Il reato di prostituzione nel mondo
Le autorità contemporanee, invece, vietano completamente la prostituzione in alcuni paesi. Ad esempio, negli Stati Uniti, ad eccezione del Nevada, la prostituzione femminile è vietata.
In Romania, la prostituzione era punibile secondo il vecchio codice penale con la reclusione da 3 mesi a 3 anni ma, con il nuovo codice penale, entrato in vigore il 1 ° febbraio 2014, la pratica della prostituzione in Romania non è più considerata un crimine, ma solo un reato, quindi le multe continueranno a fluire. Tuttavia, lo sfruttamento della prostituzione rimane punito.
In paesi come Germania, Paesi Bassi, Danimarca, la prostituzione è accettata a condizione che sia praticata in aree appositamente designate e che i professionisti paghino le tasse.
È accettato anche in alcuni paesi asiatici come il Giappone e la Cambogia. È vietato in Thailandia, ma ci sono più di un milione di prostitute nel paese. In Giappone, sebbene ci siano restrizioni, la prostituzione è diffusa.
Pertanto, il codice penale italiano non prevede più tale atto come reato. In pratica, l’atto di prostituzione non è punito ma lo sono le azioni legate alla prostituzione, ovvero le azioni di chi induce, promuove, favorisce o facilita la prostituzione di una persona. Il fatto è più grave quando è commesso da una persona che si avvale della sua condizione di pubblica autorità. La punizione è più pesante quando questi atti sono commessi su una persona minore o incapace.
In Spagna la legge è simile a quella italiana. Va notato che la legge spagnola non distingue in base al sesso della persona, ma solo in base all’età e alla capacità di esercizio o allo stato mentale.
Una visione interessante è fornita dal codice penale francese. La legge francese penalizza il cosiddetto comportamento aggressivo delle prostitute, come il reclutamento di clienti attraverso un atteggiamento che hanno in pubblico che provoca indignazione. In Francia, la legge mostra una tendenza a rafforzare la repressione contro la prostituzione e l’indulgenza per le prostitute.
Nel codice penale cinese, la prostituzione non è criminalizzata, è praticata liberamente come professione. Il pimping, invece, ovvero lo sfruttamento, è un reato previsto dal codice penale.
La nuova regolamentazione della prostituzione nella legge svedese è un’anteprima europea perché non punisce le prostitute ma i loro clienti. Il governo svedese ritiene che: “non è normale punire le persone che prestano servizi sessuali, al contrario, dovrebbero essere aiutate a rinunciare a questo stile di vita“.
Negli Stati Uniti, la pratica della prostituzione e del pappone è vietata, tranne nello stato del Nevada dove la prostituzione è legalizzata, essendo praticata liberamente come professione. Anche se nella maggior parte degli stati quelli che vengono puniti sono i clienti.
La legislazione in vigore nei Paesi Bassi, sia per quanto riguarda la prostituzione che lo sfruttamento, sono professioni che sono liberamente esercitate. La prostituzione, di per sé, è gratuita ma viene portata sotto il controllo dei governi locali nel tentativo di stabilire un migliore controllo sanitario delle prostitute. Il reato di sfruttamento è stato soppresso da una legge entrata in vigore il 1 ° ottobre 2000, tranne nei casi in cui la persona che pratica la prostituzione è minorenne.
In Svizzera, infine, la prostituzione è praticata liberamente, il legislatore non criminalizza questa attività, ma lo sfruttamento è criminalizzato nel codice penale, al titolo 5, “Crimini contro la moralità”.
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